2021: come cambierà Internet nel post pandemia?

Di: Alessandro Rolando - Pubblicato il: 31/12/2020

Indice

La pandemia ha cambiato il mondo

Il 2020 è stato l’anno della pandemia di SARS-Cov-2. A inizio 2020 sembrava un fenomeno lontano, relegato a qualche città della Cina, ricordiamo i primi fotogrammi di Wuhan, il lockdown, le prime immagini dell’utilizzo della tecnologia per arginare la pandemia da parte del governo cinese, i droni che invitavano la popolazione a rimanere in casa, le analisi delle radiografie del polmone tramite Intelligenza Artificiale. Tutto sembrava lontano e che non ci appartenesse. Poi è arrivato Codogno, con il paziente uno la pandemia è arrivata ufficialmente in Italia, nonostante ricerche successive provano che il Coronavirus fosse già presente in Italia e circolasse sottotraccia. In quel momento tutto è cambiato. Con il virus è arrivata la grande paura. Paura per gli aspetti clinici, per i medici e infermieri che hanno combattuto in prima linea il virus, e paura per l’economia. Secondo l’ISTAT il PIL italiano chiuderà con un -9% nel 2020.

Ovunque si sono diffuse iniziative di solidarietà, il leitmotiv era “ne usciremo migliori”, Madwebs, come moltissime aziende, ha aderito all’iniziativa “Solidarietà Digitale”, promossa dal Ministro per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione, offrendo l’utilizzo gratuito della propria piattaforma per 90 giorni gratuitamente.

Durante il lockdown l’e-commerce, come era inevitabile dato che le attività fisiche erano chiuse, è esploso. I numeri sono stati in forte crescita in quasi tutte le categorie merceologiche, ma ovviamente l’incremento maggiore è stato nel food&beverage. La macchina logistica è andata in affanno, ricordiamo le catene della GDO che non riuscivano a consegnare per mancanza di mezzi/uomini dedicati al delivery.

Dopo il lockdown è iniziata la ripresa delle attività produttive, anche se intramezzata da ulteriori blocchi sebbene parziali dovuti alla seconda ondata.

Le nuove tendenze di Internet

Inevitabilmente l’impatto della pandemia è stato complessivo sugli usi e consumi di gran parte della popolazione nel periodo di lockdown, ma gli effetti che verranno prodotti a lungo termine non sono ancora definibili, anche se ci sono sicuramente dei trend che erano già in atto prima della pandemia. Questi trend hanno subito una accelerazione durante il periodo critico, e manterranno la direzione intrapresa anche dopo il ritorno alla normalità.

Lo smart working non è più un tabù. E’ possibile lavorare in luoghi fisicamente diversi con strumenti collaborativi quali videoconferenze (Zoom, Skype, Meet, Teams), per l’organizzazione di compiti e task (Slack, Trello, Asana), e per la condivisione di file e la collaborazione (Dropbox, Google Drive, Office 365).

Gli strumenti video sono diventati alla portata di tutti ed effettuare webinar, corsi, conferenze online è diventato alla portata di tutti. Pensiamo alle dirette Facebook, YouTube, LinkedIn, Twitch, TikTok.

Nel 2021 continuerà il trend non più su base forzata, ma su base volontaria. Le aziende assumeranno forza lavoro remota e ai dipendenti sarà possibile scegliere se lavorare in smart working per alcuni giorni durante la settimana.

E-commerce, il nuovo gold standard

I numeri dell’e-commerce sono cresciuti nel 2020, l'Osservatorio B2C del Politecnico di Milano stima una crescita del 26% su base annua. Tanti consumatori che per mancanza di fiducia non avevano mai acquistato via internet hanno effettuato il primo acquisto durante la pandemia, e molto probabilmente continueranno ad acquistare anche in futuro.

Per le aziende il canale e-commerce diventa sempre più strategico per permettere la continuità delle operazioni, soprattutto nelle aziende retail e nei servizi, ma anche nelle aziende di produzione di beni fisici.

Nel 2020 abbiamo assistito a varie exit di startup attive nel settore e-commerce, in primis Tannico che ha venduto a Campari i 49% delle quote per 23,4 milioni di euro. Altre exit nel settore sono SOS Tariffe, Lanieri, Wash Out, Checkout Technologies. I round di investimento sono stati innumerevoli, e dimostrano che il settore startup è attivo e l’ecosistema si sta sviluppando rapidamente con l’aiuto degli investitori che hanno iniziato a credere in questo settore sempre più strategico per il paese.

Marketplace virtuali, una via per il successo

Il 2020 ha messo in luce il fenomeno dei marketplace, che a differenza degli e-commerce tradizionali hanno avuto una crescita globale ancora più sostenuta, secondo Euromonitor crescono nel 2019 del 41%, trend ancora più accentuato nel 2020.

I marketplace presentano diversi vantaggi rispetto agli e-commerce standard. Le barriere all’ingresso da parte dei commercianti sono minori, che non devono preoccuparsi dello sviluppo tecnologico e legale, dato che il marketplace fornisce piattaforma e termini legali uguali per tutti. Gli investimenti pubblicitari vengono sostenuti dal marketplace, ottimizzando l’investimento e anche qui i merchant non devono preoccuparsi di fornirsi di una strategia di marketing e assumere personale dedicato o affidare le operations a un’agenzia. Lato cliente finale, gli utenti trovano in un unico sito la possibilità di acquistare con un carrello unico da svariati commercianti e il marketplace funge in qualche modo da garante, fornendo un’interfaccia di comunicazione unica tra cliente e fornitore, e un metodo di checkout e di pagamento unico e ottimizzato per tutti i venditori.

Madcommerce durante il 2020 ha sviluppato le funzionalità marketplace, che permettono ai propri clienti di creare il proprio portale di vendita multi-vendor e ha lanciato East Market Place, il marketplace di East Market, mercatino fisico di Milano che propone articoli vintage e second hand provenienti da venditori selezionati e certificati. East Market vuole enfatizzare gli aspetti dell’economia circolare e del plastic free, quindi promuove la filosofia dell’usato che fa bene anche al pianeta, come dice il motto del sito “Everything old is new again”.

Intelligenza Artificiale, passi avanti verso un’adozione diffusa

L’Intelligenza Artificiale ha visto un’adozione sempre più capillare nel 2020, le aziende sono sempre più consapevoli delle innovazioni che l’AI può portare e si stanno strutturando per creare le condizioni necessarie all’adozione e a uno sviluppo rapido e sostenibile dei progetti.

A livello mondiale una grossa novità è stata portata da GPT-3, l’algoritmo di NLP (Natural Language Processing) di OpenAI, azienda fondata da Elon Musk. L’algoritmo fornisce un interfaccia generativa di linguaggio, in pratica dando un incipit all’algoritmo, o ponendo una domanda, l’algoritmo comprende l’argomento della conversazione e procede a generare frasi di senso compiuto sul topic. Lo sviluppo di questa tecnologia potrebbe essere quella della scrittura automatica di testi/articoli, l’utilizzo in chatbot o altri strumenti di interazione uomo-macchina.

A livello italiano abbiamo visto lo sviluppo di Recommendify, da parte di Inferendo, la spinoff dell’Univerità del Piemonte Orientale, partecipata da Madwebs, che si propone di sviluppare un recommendation system as a service. Il sistema permette ai siti di e-commerce di fornire ai propri clienti suggerimenti intelligenti di prodotti, in modo che il cliente trovi più facilmente i prodotti che sta cercando, migliorando quindi la user experience e la loyalty.

Conclusioni

Il 2021 vedrà queste tendenze consolidarsi maggiormente, soprattutto lato marketplace e intelligenza artificiale. La diffusione del vaccino porterà gradualmente a un ritorno alla normalità pre-pandemia, ma il trend di adozione del digital continuerà anche grazie al progressivo utilizzo delle tecnologie da parte di una sempre più grande fetta di popolazione. 

Quello che a nostro avviso emergerà è un new normal che vedrà quindi l'adozione di massa degli strumenti digital. Da un lato questo fenomeno porterà a una ottimizzazione delle risorse e tutti i benefici del digital, soprattutto per quanto riguarda la disintermediazione e la democratizzazione degli strumenti scientifici e tecnologici. Dall'altro lato questi strumenti devono preparare la popolazione e l'economia a una forma di resilienza, in caso nel futuro si sviluppino nuove pandemie, fatto che potrebbe essere probabile a seguito di spillover da parte di patogeni presenti nel mondo animale sempre più frequenti e testimoniati nel mondo scientifico.

Il 2021 sarà l'anno della lesson learned. Dovremo tirare le somme di questo anno di scovolgimenti e portare nel quotidiano quello che nel bene o nel male abbiamo vissuto nel 2020.

Non mi resta che augurarvi buon anno digital. Ci vediamo online.

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